sabato 30 maggio 2009

la foglia e il vento

Un cielo largo un sguardo,
onde di nuvole che scorrono
e che si inseguono,
e ognuno di noi
su strade di sassi con binari di erba,
a guardare quel cielo,
noi, come foglie
appese sul loro ramo…

noi, persi
in una dolce melodia di vento
che ci accarezzava i capelli
e asciugava lacrime leggere,
rincorreva gabbiani,
s’insinuava fra l’erba
e ci accarezzava,
noi, foglie
appese al loro ramo…

poi
un sussurro di vento,
che agita le acque del canale,
entra nei vestiti e riempie gli occhi,
vola la sabbia e sbatte la tenda,
smuove i cespugli
e ci fa vibrare
noi, foglie
appese al loro ramo…
grido di vento,
che agita le onde,
apre le porte e chiude gli occhi delle case,
suonano lamiere
e si sciolgono le nuvole,
piega i salici che sembrano fuggire
e ci fa tremare
noi, foglie
appese al loro ramo…

urlo di vento,
che sembra cantare, che sembra ridere,
strappa la notte e rovescia il giorno,
crespa le onde del canale
che scorre nervoso
ed asciuga i sassi,
prende fiato e poi soffia più forte
nella bottiglia del vuoto
e ci ubriaca
noi, foglie
appese al loro ramo…

poi
il vento si è placato,
il cielo e il cuore tacciono,
le onde cullano i gabbiani,
gli occhi si riaprono ai colori
e guardano
nuvole che disegnano il cielo,
acqua e rami di salice si accarezzano,
rimane una speranza di pace
dopo un vento di guerra
e la foglie sospirano
appese al loro ramo…

e noi
restavamo lì,
guardando quel quadro
che non ci apparteneva
e nel quale eravamo entrati
senza nemmeno capire perché,
chiedendoci
senza rispondere..

anche oggi abbiamo vissuto
e forse vivremo domani
e domani ancora,
perché anche noi
siamo come quelle foglie
sul suo ramo
in attesa…
Renato